Materiali e contributi

22 marzo 2022
Il TAR Lazio traccia il confine tra senior living (co-housing) e RSA. Quando serve l’autorizzazione sanitaria

Con la recente sentenza n. 1286 del 3 febbraio 2022, il TAR del Lazio ha contribuito a fare chiarezza in merito alla distinzione tra il cd. senior living (co-housing) e le residenze sanitarie assistenziali (RSA).

Il senior living (co-housing) rappresenta un modello abitativo (non ancora disciplinato normativamente) tipizzato dalla volontarietà della condivisione abitativa, in cui soggetti anziani in condizione di piena autosufficienza, senza l’intermediazione di soggetti terzi, fruiscono di spazi (quali, ad esempio, le cucine, le lavanderie ed i giardini) e servizi (quali, ad esempio, le pulizie domestiche) comuni.

La fattispecie si distingue dalle RSA le quali, in quanto strutture a carattere sanitario ospitanti persone non autosufficienti che necessitano di specifiche cure da parte di più medici specialisti e di una articolata assistenza sanitaria, sono invece soggette all’ottenimento di apposita autorizzazione.

Tuttavia, a volte non è così agevole tracciare una netta linea di demarcazione tra i due modelli e, in questo senso, la sentenza qui segnalata tenta di fornire qualche chiarimento.

In particolare, secondo la pronuncia, deve escludersi la ricorrenza del “cohousing” qualora la residenza delle persone anziane sia finalizzata in tutto o in parte a consentire l’erogazione di prestazioni di assistenza e sostegno (rientranti nei servizi alla persona e come tali soggette ai requisiti specificamente previsti a tutela degli utenti) da parte di terzi, dai quali dipenda (anche solo parzialmente) l’organizzazione dell’ambiente.

Cliccare qui per prendere visione della sentenza del TAR Lazio n. 1286 del 3 febbraio 2022.

Lo Studio resta a disposizione per quanto possa occorrere.

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